Il ritmo lento della tartaruga

L’esordio dei chicagoani Tortoise è già lontano un quarto di secolo, il singolo d’esordio, Mosquito, è infatti datato 1993.  Risale all’anno seguente invece l’esordio sulla lunga distanza con l’eponimo Tortoise, pubblicato dalla Thrill Jockey. Doug McCombs, John Herndon, John McEntire, Bundy Brown (questi ultimi due reduci dall’esperienza dei Bastro) e Dan Bitney cominciano a confezionare la preziosa miscela di jazz, elettronica, dub che farà scuola e che dal ventoso Illinois si diffonderà per tutto il globo con l’etichetta stretta di post-rock.

Nell’acquario

L’idea dell’etichetta olandese Konkurrent è stata molto semplice ma geniale: chiudere per due giorni in uno studio di registrazione una band o, ancora meglio, due a suonare e vedere cosa ne esce fuori. Così tra il 1996 e il 2009 sono stati realizzati quindici miniLP, intitolati In the Fishtank, in cui gruppi noti e meno noti del panorama mondiale si sono divertiti a mischiare le carte in tavola: dai Sonic Youth a Christian Fennesz, dai Tortoise ai Motorpsycho, dai June of ’44 ai Dirty Three et cetera et cetera.

Qui uno dei miei preferiti, un duetto tutto norvegese tra Motorpsycho e Jaga Jazzist Horns con una pregevole cover degli Art Ensemble of Chicago (Theme of Yoyo dalla colonna sonora del film Les stances á Sophie) e la lunga conclusiva Tristano.