Accoppiamenti giudiziosi

Scoperto casualmente un po’ di tempo fa, The Take Vibe EP contiene un pezzo assolutamente geniale: Golden Brown degli Stranglers rimiscelata con Take Five di Dave Brubeck. A complemento una cover jazz di Walking on the Moon dei Police. Lode all’autore, Laurence Mason, sassofonista, che durante il lockdown tirò fuori questo geniale tributo al tastierista degli Stranglers, Dave Greenfield, morto per Covid e Paul Desmond, sassofonista del quartetto di Brubeck. Chapeaux.

 

Non si scappa da se stessi

La fuga di Adrian Borland finì tragicamente nell’aprile del ’99 quando si gettò sotto un treno alla stazione di Wimbledon. Uno sconvolto Mark Burgess, cantante dei Chameleons, decise di continuare il tour che l’amico stava portando avanti e in seguito di riformare la band che registrò l’acustico ‘Strip’.

La fuga nei tunnel della depressione, era iniziata tanti anni prima quando ancora cantava con i suoi The Sound. Non era bastato quel piccolo capolavoro che è Jeopardy, aperto dalla splendida (e a posteriori infausta) ‘I can’t escape myself’ e disseminato di tante piccole perle post-punk e new wave, ad aprirgli le porte sempre ingiuste del successo.

Prendiamo ad esempio il concerto antinuclearista di Utrecht del 1982 pubblicato con altri quattro concerti tenuti in Olanda come The Dutch Radio Recordings:  ci sono gli U2, ci sono i Sound. I primi hanno dato alle stampe due dischi ancora acerbi, Boy e October,  i secondi i più compiuti, ma ovviamente presto dimenticati e a maggior ragione da riscoprire, Jeopardy e From the Lions Heart