Urbi et Orbi

I primi quattro album dei Talking Heads sono uno più bello dell’altro e non ci si può permettere di non ascoltarli. Ma vale la pena ascoltare, e vedere, anche il concerto che tennero a Roma nel dicembre del 1980 in formazione extralarge: infatti a  coadiuvare i quattro membri fondatori, David Byrne, Tina Weymouth, Jerry Harrison e Chris Frantz c’erano lo strepitoso Adrian Belew, Busta Jones, Bernie Worrell, Dolette McDonald e Steven Scales: i suoni metropolitani della Grande Mela si mescolano a ritmiche di matrice africana.

Un flusso sonoro che è un fiume in piena e tracima funky da ogni dove, fortunatamente immortalato dalle telecamere della RAI.

Un determinato rapporto

A Certain Ratio: piedi ben saldi alla Hacienda di Manchester e in testa il funky newyorkese dei Talking Heads. Il timbro del cantante Jez Kerr era troppo vicino al fresco fantasma di Ian Curtis e il produttore Martin Hannett ne approfittò per tamponare il vuoto lasciato dai Joy Division nel catalogo della Factory: ne nacque l’album “To each…” quasi mai eseguito dal vivo eppure riconosciuto dalla critica come loro miglior prova su disco. Questo perché il gruppo prediligeva una musica più fisica e viscerale come risulterà più evidente nei dischi successivi.