Sonno cattivo e agitato quello degli Sleep alle prese con il loro ultimo incubo: un travaglio compositivo lungo quattro anni e fatto di registrazioni, ripensamenti e contenziosi infiniti con le etichette discografiche che hanno partorito diverse versioni dell’album più o meno autorizzate. Conosciuto come Dopesmoker oppure Jerusalem il disco è costituito in pratica da un’unica colata lavica della durata di circa un’ora che avanza con la lentezza inesorabile di un cingolato. Zenit e punto di non ritorno per il trio californiano di Al Cisneros, basso e voce, Chris Hakius, batteria e Matt Pike, chitarra.