Non aver paura del buio alla fine della tempesta

Dopo lo straordinario successo di vendite di The Dark Side of the Moon la Harvest decise di riunire in un doppio LP intitolato A Nice Pair i primi due album, The Piper at the Gates of Dawn e A Saucerful of Secrets, quelli barrettiani per intenderci e, di conseguenza, gli unici registrati dai Pink Floyd a detta di un barrettiano come colui che verga queste righe. L’artwork della Hipgnosys includeva una serie di foto tra cui quella di una squadra di calcio dalle divise bianche e blu tra cui militavano i membri del gruppo che, appassionati di football avevano messo su il Pink Floyd Football Club.  La foto in questione li ritraeva prima di una sonora sconfitta per 4 a 0 con una squadra di marxisti londinesi.

La passione per il calcio di Waters e soci si era già palesata in precedenza sull’album Meddle : in coda alla bellissima Fearless si può ascoltare You’ll Never Walk Alone la canzone simbolo del Kop, la tifoseria del Liverpool durante il sentito derby cittadino con i rivali dell’Everton e di sicuro la canzone simbolo degli stadi d’oltremanica. La canzone originariamente fu scritta dalla coppia Hammerstein e Rodgers per il musical Carousel nel 1945 e portata al successo in Inghilterra da un gruppo di Liverpool, non dai Fab Four, ma dai meno noti Gerry & the Pacemakers nel 1963.

Al top col pop

“Mi pare che in una intervista mi avessero chiesto quali fossero le mie dieci canzoni preferite e io avevo subito accettato, perché mi diverto a stilare quegli elenchi. La lista finì in mano a Simon Draper della Virgin, che notò la presenza di quel vecchio successo dei Monkees e mi domandò: «Dicevi sul serio?» Io avevo bluffato, lui era venuto a vedere e quindi risposi di sì. Entrai in studio e incisi I’m A Believer.”

Registrata quasi per scherzo con Nick Mason dei Pink Floyd alla batteria, Fred Frith alla chitarra, Richard Sinclair al basso e Dave MacRae al piano, il brano entra nelle classifiche dei singoli più venduti tanto da ricevere l’invito a eseguirla in TV.

Ma quando trapela che il produttore Robin Nash di Top of the Pops ha detto che non sta bene mostrare la sedia a rotelle negli spettacoli d’intrattenimento per le famiglie Robert Wyatt propone provocatoriamente di presentarsi con tutto il complesso in sedia a rotelle. Alla fine la spunta Wyatt che comparirà davanti al pubblico di Sua Maestà con la sua sedia a rotelle ma sarà una vittoria effimera: il grande musicista britannico sarà per questo, e per una proposta musicale sempre controcorrente, messo in disparte e tenuto lontano dai riflettori della TV.