Detonazione

Danza con tutte le tue forze / mostrami che sei ancora viva

Ai bei tempi in cui cercava di un centro di gravità permanente Battiato dichiarava di non sopportare la new wave italiana e il free jazz punk inglese. A Udine invece c’era chi la pensava diversamente. I Detonazione riuscirono con pochi ottimi singoli ed EP, a conquistarsi un piccolo spazio nella scena musicale degli anni ottanta italiani da cui, come tanti altri gruppi, non ne uscirono vivi. L’esordio ‘Sorvegliare e punire’ (titolo rubato a Foucault, ma non quello del pendolo) è del 1983. Il cantato è equamente diviso in inglese e in italiano. La copertina mostra tre uomini che spulciano libri in un edificio in cui è crollato il tetto. La dedica sul retro è esemplare: “grazie ai tecnici del suono per la profonda umanità con cui hanno capito i nostri problemi economici”.
Seguiranno il singolo “L’arido utile” (in copertina un fotogramma rubato a un film di Fellini), il 12″ “Riflessi conseguenti” e nell’86 per i fiorentini dell’IRA il 12″ “Dentro me” (in copertina stavolta il conterraneo Pier Paolo Pasolini). La meravigliosa titletrack sarà ripresa dieci anni dopo dai milanesi La Crus. Nell’89 alcuni inediti e brani dal vivo formeranno l’LP “Ultimi pezzi”, con un maiale sgozzato in copertina. Come dire: non si butta via niente: ed è una fortuna avere ancora qualcosa con cui compensarne la fine.

La new wave possibile (Made in Japan #4)

I Totsuzen Danball sono un duo, formato dal batterista e cantante Eiichi Tsutaki e dal chitarrista Syunji Tsutaki, che vanta collaborazioni con musicisti del calibro di Fred Frith e Lol Coxhill. Il loro disco Naritatsukana? / Can I? del 1981 è un gioiellino di musica new wave / art-rock. Straniante nella voce e nelle ritmiche continuamente spezzate con una fantastica cover dell’arcinota Ragazza di Ipanema di Vinicius de Moraes e Antonio Carlos Jobim, forse il più celebre brano al mondo di bossa nova. Disco di difficile reperibilità come quasi tutte le produzioni nipponiche ma assolutamente da ascoltare.

Non si scappa da se stessi

La fuga di Adrian Borland finì tragicamente nell’aprile del ’99 quando si gettò sotto un treno alla stazione di Wimbledon. Uno sconvolto Mark Burgess, cantante dei Chameleons, decise di continuare il tour che l’amico stava portando avanti e in seguito di riformare la band che registrò l’acustico ‘Strip’.

La fuga nei tunnel della depressione, era iniziata tanti anni prima quando ancora cantava con i suoi The Sound. Non era bastato quel piccolo capolavoro che è Jeopardy, aperto dalla splendida (e a posteriori infausta) ‘I can’t escape myself’ e disseminato di tante piccole perle post-punk e new wave, ad aprirgli le porte sempre ingiuste del successo.

Prendiamo ad esempio il concerto antinuclearista di Utrecht del 1982 pubblicato con altri quattro concerti tenuti in Olanda come The Dutch Radio Recordings:  ci sono gli U2, ci sono i Sound. I primi hanno dato alle stampe due dischi ancora acerbi, Boy e October,  i secondi i più compiuti, ma ovviamente presto dimenticati e a maggior ragione da riscoprire, Jeopardy e From the Lions Heart