Alta fedeltá (Made in Japan #19)

Ho scovato in uno dei giganteschi negozi di elettronica di Tokyo un paio di auricolari (A U R I C O L A R I !!) da circa 700 €. Mi piace ascoltare la musica e sono contento se posso ascoltarla con la giusta resa acustica, i bassi come si deve e tutto il resto. Ma rimango basito quando trovo audiofili disposti a spendere cifre spropositate per ascoltare poi cosa? Musica comunque digitalizzata e che ha giá perso quindi la presunta purezza del suono originario? E le imperfezioni dovute alla registrazione? Ai microfoni, agli ambienti, agli esecutori stessi… Vorrei prendere un disco a caso della Japrocksampler, la lista di dischi memorabili del rock nipponico stilata da Julian Cope, farlo sentire all’anonimo acquirente degli auricolari di cui sopra e vedere poi l’effetto che fa! Oppure l’arcinota Tintarella di Luna di Mina eseguita dai noisers Melt Banana.