La giostra dei folli

Gruppo seminale della scena nostrana che vale la pena riscoprire, i milanesi Carnival of fools di Mauro Ermanno Giovanardi, affondavano le radici nel terreno di quel blues malato di chiara derivazione caveana. Dall’albero dei Carnival of fools dirameranno i più fortunati La Crus e i meno fortunati Santa Sangre (oltre a fornire elementi a Massimo Volume e Afterhours).

La band si sciolse nel 1993, all’indomani del loro ultimo LP Towards the lighted town. La loro storia era cominciata nel 1988 e la loro discografia comprende un EP, Blues off get my shoulders (1989) e un altro album Religious folk (1992). Nel mezzo una strepitosa rilettura di Love will tear us apart dei Joy Division apparsa su una compilation di tributo edita dalla etichetta milanese Vox Pop.

Suonare a morto

La Banda Ionica è un progetto nato nel 1997 per opera di Fabio Barovero dei Mau Mau e del trombettista Roy Paci. Lo scopo è quello di recuperare le musiche usate per le processioni della Settimana Santa e le marce funebri del Sud d’Italia. Con una banda di venti elementi registrano l’album Passione cui seguirà, nel 2002, Matri mia. Nella seconda prova i due cercheranno di mantenere il mood del disco d’esordio all’interno però di composizioni originali e con ospiti di eccezione come Vinicio Capossela, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, Macaco El Mono Loco.

Detonazione

Danza con tutte le tue forze / mostrami che sei ancora viva

Ai bei tempi in cui cercava di un centro di gravità permanente Battiato dichiarava di non sopportare la new wave italiana e il free jazz punk inglese. A Udine invece c’era chi la pensava diversamente. I Detonazione riuscirono con pochi ottimi singoli ed EP, a conquistarsi un piccolo spazio nella scena musicale degli anni ottanta italiani da cui, come tanti altri gruppi, non ne uscirono vivi. L’esordio ‘Sorvegliare e punire’ (titolo rubato a Foucault, ma non quello del pendolo) è del 1983. Il cantato è equamente diviso in inglese e in italiano. La copertina mostra tre uomini che spulciano libri in un edificio in cui è crollato il tetto. La dedica sul retro è esemplare: “grazie ai tecnici del suono per la profonda umanità con cui hanno capito i nostri problemi economici”.
Seguiranno il singolo “L’arido utile” (in copertina un fotogramma rubato a un film di Fellini), il 12″ “Riflessi conseguenti” e nell’86 per i fiorentini dell’IRA il 12″ “Dentro me” (in copertina stavolta il conterraneo Pier Paolo Pasolini). La meravigliosa titletrack sarà ripresa dieci anni dopo dai milanesi La Crus. Nell’89 alcuni inediti e brani dal vivo formeranno l’LP “Ultimi pezzi”, con un maiale sgozzato in copertina. Come dire: non si butta via niente: ed è una fortuna avere ancora qualcosa con cui compensarne la fine.