Un gran bel disco dai suoni garage e psichedelici per il terzo, e infinitamente meno noto, caleidoscopio, dopo quelli americani e inglesi. I Kaleidoscope di Colours provenivano dalla Repubblica Dominicana e comprendevano elementi da Porto Rico e Spagna. Furono lanciati sul mercato messicano e quindi ci si riferisce a loro come Kaleidoscope (Mex).
A Berkeley c’è la sede della University of California, e lì nel ribollire degli anni sessanta si formarono i Kaleidoscope di David Lindley, Fenrus “Maxwell Buda” Epp, Chris Darrow, Solomon Feldthouse e John Vidican.
Il loro folk psichedelico attinge a piene mani dalla tradizione mediorientale grazie anche all’uso di strumenti tipici in cui eccelle il buon Lindley. Scherzi delle omonimie a Berkeley ha lavorato anche il fisico e scrittore David Lindley, autore in particolare delle biografie di Lord Kelvin e di Ludwig Boltzmann. E chissà cosa penserebbe dal punto di vista antropico della musica dei Kaleidoscope il Boltzmann, che in California ci arrivò nel 1899 e di quella visita ha lasciato un breve e interessantissimo diario, pubblicato come Viaggio di un professore tedesco all’Eldorado: aumenta il disordine oppure no?.
La tenue Let the world wash in degli I Luv Wight è, o meglio doveva essere, l’inno del festival di Wight del 1970. Nelle intenzioni degli organizzatori avrebbe inframmezzato le esibizioni dei vari gruppi nei cinque giorni della manifestazione fino al disvelamento finale dell’identità dei fantomatici autori: i Fairfield Parlour di Peter Daltrey ed Eddie Pumer. Potenzialmente una bella mossa per risollevare le sorti di un gruppo perseguitato da una sfortuna sfacciata. Ma neppure quella volta le cose non girarono per il verso giusto e il singolo rimase in un cassetto.
Da quel punto in poi anche la storia dei Fairfield Parlour fu destinata a chiudersi: con un album doppio pronto e nessuna casa discografica disposto a pubblicarlo, nel 1972, i nostri dichiararono la resa.
Una resa arrivata per frustrazione dopo che già in precedenza, quando si chiamavano Kaleidoscope, erano stati costretti a lasciare l’etichetta Fontana non capace di promuoverli come avrebbero meritato: i loro due unici LP, Tangerine Dream e Faintly Blowing sono, come da inflazionata ragione sociale del gruppo, due splendidi esempi di luccicante psichedelia british.