I piccoli diavoli di Minneapolis

Le riprese di Down by Law (per noi del consunto stivale Daunbailò) avvicinarono quei tre impossibili personaggi che rispondono ai nomi, rigorosamente in ordine alfabetico di Roberto Benigni, John Lurie e Tom Waits. L’anedottica attorno alla pellicola di Jarmusch è  sconfinata e con risvolti, giocoforza visti i protagonisti, grotteschi e le amicizie maturate sincere. Tanto che quando due anni dopo Benigni realizzerà  Il piccolo diavolo non solo  riserverà una parte nel cast a John ma affiderà al fratello Evan Lurie, pianista e suo compagno nei Lounge Lizards. E per completare il cerchio ci sarà alla chitarra Marc Ribot, collaboratore storico di Tom Waits. Una colonna sonora da riscoprire.

L’ultima canoa

Nonostante la presenza di Johnny Depp Dead Man è stato un grande flop commerciale, costato nove milioni di dollari per un incasso al botteghino  di poco superiore a uno. Ma la pellicola di  Jim Jarmusch è uno splendido western trasfigurato. Il personaggio principale, il timido William Blake, è coinvolto in una sparatoria nella inquietante città di Machine. Sospeso tra la vita e la morte, William viene curato dall’indiano Nessuno, che vede in lui  l’incarnazione dell’omonimo poeta inglese. La colonna sonora del film, girato in bianco e nero, è una lunga improvvisazione di Neil Young a base di feedback e riverberi tanto cari al musicista canadese, basti ricordare i trentacinque minuti di rumori assortiti di Arc, la traccia ottenuta facendo un collage dei concerti del tour di Weld.

I Bizantini della Grande Mela

Ricordati, a torto, solo per la presenza in formazione del regista Jim Jarmusch, ma c’erano anche i gemelli Braun dai seminali Circus Mort di Michael Gira dei futuri e imprescindibili Swans, i The Del-Byzanteens vantano una discografia ridotta all’osso composta da due singoli e un EP per la miseria di nove brani in tutto di ottima new wave che vale la pena di ascoltare.

Finti ma di classe

Guidati dall’allampanato John Lurie, che sarà protagonista con Roberto Benigni e Tom Waits del film di Jim Jarmusch Daunbailò, i newyorkesi Lounge Lizards furono inizialmente tacciati di suonare fake-jazz visto la loro provenienza da ambienti punk e no wave. Ma è proprio l’approccio poco ortodosso al jazz a dare quel quid in più al loro esordio, eponimo, del 1981. Con John Lurie in quella prima prova discografica c’erano il fratello Evan al piano, il bassista Steve Piccolo, il batterista Anton Fier e il chitarrista di origini brasiliane Arto Lindsay, già nei DNA.

La via del guerriero (Made in Japan #11)

Un sicario afroamericano dedito all’allevamento di piccioni e alla lettura dell’hagakure (il codice di comportamento dei samurai) è al soldo della malavita di origine italiana. Da presupposti così bislacchi prende il via Ghost dog, un bel film di Jim Jarmusch, uscito nel 1999 e con protagonista Forest Whitaker.

Il film è sorretto dall’eccellente colonna sonora curata da RZA dei Wu Tang Clan, il collettivo rap newyorkese innamorato dei film di arti marziali. Disco quindi americano ma imbevuto della cultura e dell’etica del Sol Levante.