Cartoline dal vecchio West

I Quicksilver Messenger Service di John Cipollina vengono sempre annoverati come terzo gruppo della scena acid-rock di San Francisco. Certo a ragione: non possedevano la sensualità di una Grace Slick e la capacità di sfornare grandi canzoni dei Jefferson Airplane né tanto meno musicisti della caratura dei Grateful Dead (capaci di passare dalla più lisergica psichedelia all’avanguardia della musica concreta). Più fisici nelle loro jam infuocate i Quicksilver Messenger Service non sono stati capaci di grandi prove in studio ma hanno lasciato un meraviglioso live, Happy Trails uscito nel 1969, tratto da due serate ai mitici Fillmore e sublimato nella lunga cavalcata di Calvary.

Ecco Quah

Allontanarsi significa tornare. Questo predica il Tao. Nel 1974 Jorma Kaukonen lascia i Jefferson Airplane e con l’amico Tom Hobson torna a quel territorio essenziale di chitarre acustiche e voce, accompagnate qua e là da una sezione d’archi (aggiunta purtroppo dagli incauti discografici e che, per fortuna, non fa troppi danni). Un disco, Quah, unplugged vent’anni prima che diventasse l’abusato standard di MTV.

“Into the future we must cross (must cross) / And I’d like to go with you”. 
Genesis è la canzone che apre il disco e che rappresenterà il capolavoro di Kaukonen. Il resto dell’album rimane quasi annichilito dalla prima traccia. Ed è un peccato perché è disco pregevole e filologicamentre importante nel suo recupero di brani della tradizione folk e blues.