L’incandescenza del nucleo

La copertina del primo disco dei Nucleus di Ian Carr è eloquente: un magma ribollente che squarcia il fondo nero. E ad ascoltarlo la sensazione rimane la stessa. Un ibrido di jazz e rock, o meglio, come titolava il loro primo disco un Elastic Rock il cui nucleo è la tromba davisiana di Ian Carr e attorno al quale ruotano fior di musicisti spesso coinvolti in un andirivieni dai Soft Machine.

Raro Ben

Piccola gemma di jazz-rock uscita nel 1971 quella dei Ben. In copertina un naso che cola come un rubinetto male avvitato. Musica che cola a fiotti copiosi lungo le quattro tracce in cui si cimentano i quattro musicisti (sax, organo, chitarra e batteria). Disco purtroppo ricordato più per le quotazioni abnormi sul mercato dei vinili, l’originale LP è tra i più rari del catalogo della Vertigo e quindi tra i più costosi, che per la musica: molti recensori infatti lo bollano come tra le cose peggiori licenziate dalla label dall’inconfondibile spirale. Cosa in parte vera, ma più per merito del resto della scuderia – Black Sabbath, Gentle Giant, Patto, Nucleus e compagnia cantante – che per demeriti propri.