Colori meno noti (Caleidoscopi #3)

Un gran bel disco dai suoni garage e psichedelici per il terzo, e infinitamente meno noto, caleidoscopio, dopo quelli americani e inglesi. I Kaleidoscope di Colours provenivano dalla Repubblica Dominicana e comprendevano elementi da Porto Rico e Spagna.  Furono lanciati sul mercato messicano e quindi ci si riferisce a loro come Kaleidoscope (Mex).

 

Due terzi rumore, un terzo pop

Sono passati trent’anni dall’esordio sulla lunga distanza dei Pixies. Prodotto da Steve Albini per l’etichetta 4AD l’album Surfer Rosa è una girandola di ritornelli pop sfregiati dalle trovate sonore del quartetto formato dal cantante Black Francis, dal chitarrista portoricano Joey Santiago, dalla bassista Kim Deal e dal batterista David Lovering. Un disco che negli anni novanta farà scuola a Nirvana e a tanta altra compagnia cantante. Imprescindibile come il resto della stringata discografia dei nostri completata dagli album Doolittle, Bossanova e Trompe Le Monde.

La febbre dell’oro

Le compilation e i greatest hits mi provocano sempre malesseri speciali, rarissime le eccezioni: Nuggets: Original Artyfacts from the First Psychedelic Era, 1965–1968 è una di queste. Fu compilata nel 1972 da Lenny Kaye che già allora accompagnava alla chitarra i reading di una semisconosciuta Patti Smith. In Nuggets trovarono posto quelle gemme grezze del garage-rock destinate a essere padri e madri putative del punk americano.

A volte è meglio tacere

Non ho mai scritto dei californiani Chrome di Helios Creed. C’è una ottima recensione di Francesco Nunziata sul sito di Ondarock che consiglio vivamente di leggere. E poi c’è il disco, Half Machine Lip Moves, anno 1979, un concentrato micidiale di generi tra brandelli di psichedelia, garage e i nuovi modi del punk e dell’industrial. Da sentire e basta.