La teoria del frigo vuoto

Il titolo bizzarro, La teoria del frigo vuoto, celiava sulla classica scusa di chi non vuole invitarti a cena. Autoprodotto nel 1998 dai Brutopop, quartetto romano che si era fatto le ossa di fianco ai mitici Fugazi e aveva realizzato le trame musicali degli Assalti Frontali per il disco Conflitto – per chi scrive uno dei lavori imprescindibili degli anni novanta – ebbe ottime recensioni e scarsissimo riscontro commerciale (anni fa ne acquistai cinque copie in vinile a un euro cadauno). Un vero peccato perché sono quaranta minuti di ottima musica strumentale tra post-rock, lounge ed echi morriconiani.

 

Tutta la violenza della matematica

Successioni numeriche, progressioni aritmetiche e geometriche, c’è tutta la violenza della matematica nella musica dei californiani Drive Like Jehu. Due album per il quartetto di San Diego, l’omonimo del 1991 e ‘Yank Crime’ del 1994 che rinverdivano i fasti di band come Slint, Fugazi, Jesus Lizard. Un math-rock dove la precisione chirurgica delle esecuzioni non andava mai a scapito della visceralità della loro miscela sonora.

Una corona di spine poggiata sul palco tra la chitarra e le spie

Una corona di spine poggiata sul palco tra la chitarra e le spie.

Così Emidio Clementi dei Massimo Volume ci ricordava di ricordare il compianto cantautore americano Vic Chesnutt, morto a soli 45 anni dopo una vita segnata da un terribile incidente d’auto che l’aveva costretto su una sedia a rotelle dall’età di 19. L’incidente era stato provocato dalla dipendenza all’alcool da cui riuscirà col tempo faticosamente a liberarsi. Sintomatico in tal senso il titolo del suo terzo disco Drunk, registrato in un perenne stato di ubriachezza. Non riuscirà invece Chesnutt a liberarsi da quei demoni che lo porteranno a tentare più volte il suicidio, sempre sventato, fino all’ultimo, fatale.

Scoperto ad Athens dall’illustre concittadino Michael Stipe, cantante dei R.E.M. che produrrà i suoi primi dischi e divenuto beniamino di tanti musicisti, dagli Smashing Pumpkins a Madonna, per i suoi testi poetici e spesso dolentemente autobiografici, Vic Chesnutt si inoltrerà anche in territori altri come quando nel 2007 registrerà l’album North Star Deserter  con i canadesi Thee Silver Mt. Zion Memorial Orchestra e il chitarrista dei Fugazi Guy Picciotto che aggiungeranno un’eroica drammaticità alle sue canzoni.

Conflitto

Jello Biafra dei Dead Kennedys con il consueto malefico sarcasmo auspicava per i ragazzotti dell’upper class americana una vacanza in Cambogia nei campi di rieducazione di Pol Pot.

Più o meno farei lo stesso con la quasi totalità dei rapper e degli hip-hopper all’amatriciana o alle vongole del nostro (neppure tanto) belpaese. Gente che nel migliore dei casi è sfuggita alla più corroborante attività fisica legata all’uso della zappa e della vanga ed è stata lasciata libera di violentare la grammatica italiana.

Uno dei pochi dischi che invece salverei a occhi chiusi è Conflitto degli Assalti Frontali, un disco in cui pesa la presenza musicale dei Brutopop (“La teoria del frigo vuoto” del 1998, è un piccolo gioiellino strumentale) e la produzione di Don Zientara (direttamente dalla Dischord, l’etichetta dei Fugazi).