L’ascensione agli inferi

Il sassofonista Marion Brown dichiarò di quest’album che “potresti usarlo per riscaldare il tuo appartamento in un gelido mattino”. E questo è Ascension: quaranta minuti di inferno sonoro. Ben undici musicisti, a registrare negli studi di Rudy Van Gelder, nel giugno del ’65, il manifesto free di John Coltrane. Ai sassofoni, oltre a Coltrane e Brown, Pharoah Sanders, Archie Shepp, John Tchicai, alle trombe,  Freddie Hubbard e Dewey Johnson, quest’ultimo, affetto da disturbi mentali, qui alla sua unica registrazione professionale e ancora Art Davis e Jimmy Garrison al contrabbasso, Elvin Jones alla batteria e McCoy Tyner al pianoforte.

Verità astratta

Nel 1962 Oliver Nelson, sassofonista laureatosi in composizione alla Lincoln University nel ’58 e con esperienze in big band arruola una formazione di all stars e con questa incide per la Impulse l’album The Blues and the Abstract Truth. Pezzo forte dell’album è il brano d’apertura, Stolen Moments, che diventerà un vero e proprio standard. I protagonisti di questa registrazione stellare? Freddie Hubbard alla tromba, Eric Dolphy al sassofono, Bill Evans al piano, Paul Chambers al contrabbasso e Roy Haynes alla batteria.