Era una gioia appiccare il fuoco

“A misura che le scuole mettevano in circolazione un numero crescente di corridori, saltatori, calderai, malversatori, truffatori, aviatori e nuotatori, invece di professori, critici, dotti e artisti, naturalmente il termine “intellettuale’ divenne la parolaccia che meritava di diventare.”

Quando, nel 1966, il grande regista francese traspone cinematograficamente Fahrenheit 451, romanzo distopico di Ray Bradbury, recluta, per la colonna sonora, il compositore americano Bernard Herrmann che ha appena sciolto il sodalizio con Alfred Hitchcock per il quale ha firmato otto colonne sonore tra cui quella di Psyco.

Herrmann contribuisce con il suo commento sonoro a ricreare le atmosfere inquietanti di un possibile futuro – futuro allora ma maledettamente vicino al nostro presente – dominato dai media e dove i pompieri bruciano i libri.

 

Il teorema del delirio

π – Il teorema del delirio è la pellicola indipendente del 1998 con cui Darren Aronofski si è fatto conoscere sulla ribalta cinematografica prima dei successi di The wrestler, Il cigno nero, Requiem for a dream.Premiato al Sundance festival il film è stato girato in un bianco e nero dalla grana grossa e vanta una strepitosa interpretazione di Sean Gullette nel ruolo del matematico ebreo pazzo che cerca risposte tra le equazioni della borsa di Wall Street e i numeri della Cabala. Grande colonna sonora in cui figurano Clint Mansell (sua anche la colonna sonora del successivo Requiem for a dream), Aphex Twin, Roni Size, Autechre, Massive Attack, Orbital, Gus Gus.

 

Crimini e dissonanze

Uscito nel 2005 per l’etichetta Ipecac di quel geniaccio di Mike Patton (Faith No More, Fantomas, Mr. Bungle, Tomahawk, Mondo Cane etc. etc.) e corredato dalle note del libretto di un certo John Zorn, Crime and Dissonance è un doppio CD che raccoglie musiche composte per vari film degli anni ’70 dal grande Ennio Morricone.
Non si tratta delle strafamose musiche che hanno accompagnato la trilogia del dollaro di Sergio Leone e con cui il regista romano è stato capace di rivitalizzare e reinventare quel filone western, nato insieme al cinematografo, e in cui la forza delle immagini, delle lunghe sequenze di intensi primi piani, dei volti scavati in cui lo spettatore può penetrare l’anima dei suoi personaggi, sarebbe enormemente minore senza le musiche del grande compositore.
A inizio settanta, Morricone, impegnato anche nelle sperimentazioni del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, cercava di battere altre strade affrancandosi dal filone dello spaghetti western e sperimentava continuamente nuovi linguaggi sonori. Quasi solo in virtù di tale presenza ci ricorderemmo di film come Una lucertola con la pelle di donna di Lucio Fulci, L’Anticristo di Alberto De Martino, Giornata nera per l’ariete di Luigi Bazzoni, Gli occhi freddi della paura di Enzo Castellari o dei tanti altri contenuti nell’antologia curata da Patton.

Contro il grande freddo

E’ notte e tu dormi / e io ti guardo dormire / il mio risveglio è così improvviso / nulla si muove / qui niente sembra cambiato / eppure tutto è fuori posto / solo il silenzio / tu dormi / e nel sonno sorridi / ti muovi nel buio a cercare / non sento nulla / tutto è così lontano

Ho scoperto di recente che uno dei membri storici dei torinesi Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo per mantenersi, bella la vita dei rockers ma dura quella dei post-rockers,  va in giro con un furgone a distribuire prodotti surgelati. Partiti dal post-rock con un paio di ottimi album alla fine dello scorso il millennio Gatto Ciliegia ha allargato i propri orizzonti lambendo territori più pop, vedi le rivisitazioni di canzoni degli anni ’60 con la voce di Robertina e la partecipazioni a molte colonne sonore, buon’ultima quella di Nico, 1988, il lungometraggio della regista Susanna Nicchiarelli che ripercorre l’ultimo anno di vita della grande cantante tedesca.

Senofonte a Coney Island

Ispirato alla Anabasi di Senofonte, dove diecimila mercenari greci, tra cui lo stesso autore, attraversano il nemico impero persiano il film The Warriors, tradotto in italiano come I guerrieri della notte racconta la ritirata della gang dei Guerrieri dal Bronx alla loro Coney Island dopo essere stati ingiustamente accusati dell’omicidio del leader Cyrus, non a caso come l’omonimo imperatore persiano, che vuole unire tutte le gang di New York. La pellicola, diretta da Walter Hill e uscita nel 1979, è caratterizzata da una colonna sonora che punteggia, tra ritmi sintetici e tanto funk, la ritirata notturna dei Guerrieri che si concluderà all’alba sul mare a Coney Island.

La debolezza è potenza

“La debolezza è potenza, e la forza è niente. Quando l’uomo nasce è debole e duttile, quando muore è forte e rigido, così come l’albero: mentre cresce è tenero e flessibile, e quando è duro e secco, muore. Rigidità e forza sono compagne della morte, debolezza e flessibilità esprimono la freschezza dell’esistenza.”

Per fare un’ottima fantascienza non c’è bisogno né di robot, né di astronavi, né di macchine del tempo. Stalker, prima di diventare triste sinonimo di molestatore è uno dei capolavori di Andrej Tarkovskij. E lo stalker in questione è la guida che porta nell’inviolabile Zona due uomini, lo scritttore in crisi di ispirazione e il professore che aspira a vincere il Nobel. Entrambi sono alla ricerca della fantomatica Stanza, luogo dove possono avverarsi i desideri più intimi e segreti . E qui mi fermo onde evitare indesiderati spoiler.

Aggiungo che la colonna sonora del film, realizzato nel 1979, è del compositore sovietico Eduard Artemyev che negli anni ’60 cominciò a lavorare con i primi sintetizzatori musicando anche altre due pellicole di Tarkovskij, Solaris e Zerkalo. Ed è proprio la musica elettronica del compositore a giocare un ruolo centrale nella creazione dell’atmosfera aliena della Zona.