“Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo.
A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro–verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.”
(Guida galattica per autostoppisti)
Leggo l’incipit del libro di Douglas Adams e un’interferenza spaziotemporale mi fa risuonare in testa quella razza umana che adora gli orologi e non conosce il tempo di ferrettiana memoria. Abbiate cura del vostro tempo.