L’asse Roma-Tokyo-Berlino (Made in Japan #16)

Here we are / Stuck by this river / You and I / Underneath a sky that’s ever falling down, down, down / Ever falling down

Metti la cornice di Villa Massimo a Roma. Metti Carsten Nicolai da Berlino, nome d’arte Alva Noto. Metti il maestro Ryuchi Sakamoto e il suo pianoforte. E metti pure Brian Eno e la sua meravigliosa By this river qui presentata dai due musicisti in una versione che ne esalta la scheletrica bellezza. C’è bisogno d’altro?

Through the day / As if on an ocean Waiting here / Always failing to remember why we came, came, came / I wonder why we came

You talk to me / As if from a distance / And I reply / With impressions chosen from another time, time, time / From another time

Questione di punteggiatura

Tanto tempo fa  (ma proprio tanto tanto tempo fa) ascoltai gli Ultravox: non solleticarono il mio orecchio e finirono nel dimenticatoio. Solo molto tempo dopo scoprii che avevo sentito il gruppo sbagliato: prima del noioso synth-pop degli Ultravox di Midge Ure c’erano stati gli strepitosi Ultravox!, con quel punto esclamativo che non è il commento dell’ampolloso scrivente ma parte integrante della denominazione sociale del gruppo allora capitanato da John Foxx e che omaggiava gli imprescindibili tedeschi Neu! di Michael Rother  e Klaus Dinger.

Gli Ultravox! durarono lo spazio di due ottimi dischi prima di perdere insieme al punto esclamativo anche John Foxx e l’aura magica degli esordi. Il primo album, omonimo, prodotto da Brian Eno un attimo prima di fare armi e bagagli in direzione di Berlino in compagnia di Robert Fripp e David Bowie e il secondo, Ha! Ha! Ha!, prodotto da Steve Lillywhite già coéquipier di Eno nella produzione del primo LP, sono un riuscitissimo impasto di glam-rock, punk ed elettronica.