L’apertura popolare

Tra le venti possibili mosse con cui il bianco può aprire una partita a scacchi la più popolare è quella che vede avanzare di due case il pedone di re ovvero dalla posizione e2 alla posizione e4.

Manuel Göttsching scelse una scacchiera come copertina del suo album solista, nato come esperimento casalingo nel dicembre del 1981 e pubblicato solo tre anni dopo. Il musicista tedesco, leader degli Ash Ra Tempel, una delle massime espressioni del krautrock, aveva cominciato a dilettarsi con i sintetizzatori e quasi per gioco sfornò un’ora di elettronica che ruotava attorno a un paio di Mi ( E2 ed E4 se si usa la notazione letterale delle note musicali). Con sua sorpresa diventò un brano di successo nei club disco di New York e Detroit.

Vibrazioni (Ohr Records #4)

Si intitola Schwingungen, vibrazioni, il secondo disco degli Ash Ra Tempel di Manuel Gottsching e Hartmut Enke che, provvisoriamente orfani di quel Klaus Schulze che aveva caratterizzato con le sue scorribande cosmiche il primo album,  liberano tutta la psichedelia coltivata nei lunghi anni in cui suonavano blues sgangheratissimi nei locali per i camionisti lungo le autobahn tedesche e firmano uno dei capolavori del krautrock tutto e che ovviamente sarà pubblicato dalla sempre sia lodata Ohr Records.

Ben oliati gli ingranaggi

L’estemporaneo nome Hash Jar Tempo, una storpiatura dei krauti Ash Ra  Tempel, vide il neozelandese Roy Montgomery (già Dadamah) far comunella con gli americani Bardo Pond. La combriccola tirò fuori due monumentali dischi di chitarre: Well Oiled (1997) e Under glass (1999). Due veri e propri muri del suono destinati a chi, dal fondo di un pozzo, ha il coraggio di arrampicarsi e arrivare fin lassù  dove la luce annulla i colori come nella copertina del primo fragorosissimo LP.