In Bloom

“Un uomo di genio non commette sbagli. I suoi errori sono volontari e sono i portali della scoperta.”

E’ il 16 giugno di 113 anni fa il giorno in cui Leopold Bloom si incammina per le strade di Dublino (e il giorno del primo appuntamento tra James Joyce e la giovane cameriera Nora Barnacle futura musa e moglie dello scrittore irlandese) . Nell’odissea linguistica dell’Ulysses la parola si fa continuamente musica. Una ricerca della musicalità che aveva caratterizzato lo scrittore sin dagli esordi: una delle sue prime raccolte di poesie è intitolata ‘Chamber Music’ e attinge a piene mani alla poesia e alla musica iraniana. In questa raccolta è presente la poesia ‘Golden Hair’ che sarà messa in musica da Syd Barrett. Originariamente pensata per essere inserita nel primo disco dei Pink Floyd trovò posto su disco solo nel 1970 nell’album solista ‘The Madcap Laughs’.

 

 

Jello sindaco

Ciclicamente si chiede agli elettori la carnevalata delle urne con a seguire la penitenza quaresimale di litanie e promesse non mantenute. E’ in momenti come questi che vorrei candidati folli come Jello Biafra, il cantante dei mitici e incoscienti Dead Kennedys – provate voi a trovare un nome più oltraggioso nell’America degli anni settanta! –  che nel ’79 arrivò quarto (su dieci candidati) all’elezione come sindaco di San Francisco raccogliendo 6000 voti. Ecco di seguito la sua proposta programmatica all’elettorato californiano:

 Lo spirito di San Francisco non deve essere distrutto in nome dell’ordine, della legalità e dei dollari dei turisti. L’amministrazione in carica vuole “ripulire” la città. Essa sostiene spudoratamente il capitale mentre le forze creative che mantengono viva la nostra città vengono sempre più insistentemente perseguitate dalla legge. San Francisco è forse destinata a diventare un’altra fredda ed efficiente città americana? No, se faremo sentire chiara e forte la nostra opposizione.
Trasporti di massa: E’ venuto il momento di vietare la circolazione delle automobili in città. Il potenziamento del servizio pubblico e il lancio, con l’aiuto dell’industria privata, di una moda della bicicletta dovrebbero garantire il funzionamento regolare di ogni attività. I veicoli commerciali potranno continuare ad operare provvisti di speciale permesso e rimarranno aperte le autostrade intercomunali.
Miglioramento dei rapporti tra polizia e cittadini: E’ ora che la polizia e i cittadini si conoscano. Tutti gli ufficiali di polizia dovranno venir confermati dai cittadini attraverso delle elezioni da svolgersi ogni quattro anni. Inoltre ogni due anni metà delle forze di polizia dovranno assoggettarsi ad un voto di fiducia, come avviene per i giudici, espresso dagli abitanti dei quartieri che pattugliano.
Combattere il crimine: Qui non siamo a Houston, nel Texas. Sono stati spesi, inutilmente, tempo e soldi per far rispettare leggi obsolete e per combattere crimini senza vittime. Invece di continuare con i raid nei club e con gli arresti per droghe leggere e prostituzione si dovrà considerare prioritaria la repressione del crimine organizzato e del “crimine bianco”. La Buoncostume dovrà essere abolita.
Giustizia uguale per tutti: Il carcere cittadino è sovraffollato e il vitto è scadente e scarso. La prigione dovrà essere trasferita al Sunol Valley Golf Club dove tutti i carcerati potranno mangiare bene ed imparare a condurre una vita produttiva come è avvenuto per Dan White (White uccise nel ’78 il sindaco di San Francisco e un supervisore gay perché disprezzava gli omosessuali, e fu condannato ad una pena mite) e i criminali del Watergate.
Mai più governi a porte chiuse: Invece di trattare accordi in privato Jello Biafra terrà delle aste pubbliche per vendere le alte cariche dell’amministrazione cittadina. Inoltre verrà creata una Commissione per la Corruzione che stabilirà pubblicamente le tangenti da pagare per ottenere l’appoggio dell’amministrazione per esenzioni dal piano regolatore, appalti ecc.
I diritti degli inquilini: Verrà legalizzata, per le persone a basso reddito, l’occupazione delle case sfitte usate dai proprietari per la riduzione delle tasse. Inoltre tutti gli affitti dovranno essere riportati ai livelli precedenti la Proposition 13 e poi ulteriormente ridotti del 10%. Questa ulteriore riduzione servirà a compensare l’aumento voluto dai proprietari per favorire l’approvazione della Proposition 13.
La pulizia di Market Street: L’amministrazione in carica vuole “ripulire” Market Street (la via centrale di San Francisco dove si trova il centro degli affari e l’ambiente della piccola malavita). Noi crediamo che l’approccio usato sia errato e proponiamo che i titolari degli uffici indossino vestiti da clown durante l’orario di lavoro dalle 9 alle 17.
Basta con il deterioramento della città: Se vogliamo combattere il deterioramento della città bisogna cominciare dal Pier 39 (il Molo 39, una specie di centro per turisti con negozi, ristoranti, ecc.). Sarà distrutto, poiché dannoso per la città, dalla popolazione di San Francisco durante una festività appositamente dichiarata.

Ricostruire lo spirito comunitario: Perché non alleviare la tensione esistente in città costruendo ovunque statue di Dan White? Il Dipartimento Parchi Pubblici potrebbe quindi vendere uova, sassi e pomodori con cui bersagliare le statue.

Il gatto di Schroedinger e la fine del topo

Non potendosi permettere di viaggiare dalla Pennsylvania fin nel Wisconsin  Waldo Jeffers, preoccupato che la sua Marsha lo possa tradire, si chiude in una scatola e si fa pacco postale.

Quando Marsha, in compagnia di Sheila e a cui sta raccontando dell’uomo con cui è stata la sera prima, riceve il pacco e non riesce ad aprirlo porge delle grosse forbici all’amica che in un colpo solo apre il pacco e la testa del povero Waldo.

Questa la storiella macabra scritta da Lou Reed e letta da John Cale e incisa sul secondo album dei Velvet Underground White Light\White Heat, LP ancora più ostico del primo, imprescindibile esordio in compagnia di Nico.

Conflitto

Jello Biafra dei Dead Kennedys con il consueto malefico sarcasmo auspicava per i ragazzotti dell’upper class americana una vacanza in Cambogia nei campi di rieducazione di Pol Pot.

Più o meno farei lo stesso con la quasi totalità dei rapper e degli hip-hopper all’amatriciana o alle vongole del nostro (neppure tanto) belpaese. Gente che nel migliore dei casi è sfuggita alla più corroborante attività fisica legata all’uso della zappa e della vanga ed è stata lasciata libera di violentare la grammatica italiana.

Uno dei pochi dischi che invece salverei a occhi chiusi è Conflitto degli Assalti Frontali, un disco in cui pesa la presenza musicale dei Brutopop (“La teoria del frigo vuoto” del 1998, è un piccolo gioiellino strumentale) e la produzione di Don Zientara (direttamente dalla Dischord, l’etichetta dei Fugazi).

Il soccombente

“Per due mesi e mezzo piovve ininterrottamente e noi, chiusi a chiave nelle nostre stanze a Leopoldskron, lavoravamo giorno e notte, l’insonnia (di Glenn Gould!) era ormai diventata per noi uno stato irrevocabile, di notte elaboravamo per conto nostro ciò che Hororowitz ci aveva insegnato durante il giorno. Non mangiavamo quasi nulla e per tutto quel periodo non patimmo dei dolori di schiena che ci avevano tormentato di continuo fintanto che avevamo studiato coi nostri vecchi professori; sotto Horowitz quei dolori di schiena non li sentimmo affatto perché studiavamo con una tale intensità che in ogni caso non avremmo potuto sentirli. Al termine del nostro corso con Horowitz, fu chiaro che Glenn già suonava il pianoforte meglio di Horowitz stesso, ad un tratto avevo avuto l’impressione che Glenn suonasse meglio di Horowitz e, da quel momento in poi, Glenn fu per me il più importante virtuoso del pianoforte di tutto il mondo, per quanti pianisti io abbia sentito da quel momento in poi, nessuno suonava come Glenn, lo stesso Rubinstein, che ho sempre amato, non suonava meglio di lui. Wertheimer ed io eravamo pari quanto a bravura, anche Wertheimer ha detto molte volte che Glenn era il migliore, lo ha detto perfino quando ancora non osavamo dichiarare che era il migliore del secolo. Il ritorno di Glenn in Canada significò veramente per noi la perdita del nostro amico canadese, non pensavamo di rivederlo mai più, era invasato dalla sua arte in una tale maniera da farci supporre che non potesse tirare avanti in quello stato ancora per molto e che in breve tempo sarebbe morto”

Ho scoperto ‘Il soccombente’ di Thomas Bernhard, a teatro pochi anni fa, in un monologo del bravissimo Roberto Herlitzka. Nel libro dello scrittore austriaco vi è la storia dell’incontro fatale tra due virtuosi del pianoforte, l’io narrante e Wertheimer e Glenn Gould:  di fronte al genio canadese i due abbandoneranno presto la carriera pianistica e uno dei protagonisti, Wertheimer, ‘il soccombente’, arriverà al suicidio.  Romanzo drammatico in cui l’autore non risparmia critiche sempre più feroci che come cerchi nell’acqua partono dall’ambiente musicale e investono Salisburgo, l’Austria, l’umanità stessa.

“Il Mozarteum è stato una cattiva scuola, pensai mentre entravo nella locanda, anche se sotto un certo aspetto per noi è stata la migliore perché ci ha aperto gli occhi. Tutti gli istituti di insegnamento superiore sono cattive scuole, e quello che noi frequentiamo è sempre il peggiore di tutti se non riesce ad aprirci gli occhi. Che razza di miserabili maestri abbiamo dovuto sopportare, han davvero violato le nostre menti. Tutti quanti rapinatori dell’arte, annientatori dell’arte, uccisori dell’ingegno, assassini di studenti. Horowitz era un’eccezione, come Markevič e Végh, pensai. Ma non basta un solo Horowitz, pensai, a far sì che un’accademia diventi una scuola di gran classe. In quell’edificio, celebre allora e ancora oggi come nessun altro edificio al mondo, dominavano gli strimpellatori; se dico che vengo dal Mozarteum, gli occhi della gente si riempiono di lacrime.”

Tenere a mente

In questi giorni ricorre il ventottesimo anniversario delle proteste di piazza Tien An Men a Pechino.

L’immagine simbolo della protesta è quella dell’uomo che si parò davanti all’avanzata dei carrarmati. Quell’immagine fece subito il giro del mondo colpendo anche i due gruppi italiani più importanti dell’epoca, i Litfiba e i CCCP Fedeli alla Linea, entrambi reduci da due concerti tenuti in primavera in Unione Sovietica, a Mosca e a Leningrado. I fatti di Tien An Men  ispirarono due canzoni: ‘Il vento’ , il cui testo gioca sulla facilotta assonanza con il dialettale ‘tieni a mente’, dei Litfiba e l’omonima Tien An Men, dai ritmi etno-industrial,  per il gruppo reggiano. Sono passati ventotto anni e ancora nessuno conosce l’identità dell’uomo che si oppose all’avanzata dei carrarmati né quale sia stato il destino suo e di tanti altri giovani che manifestarono contro il reticente governo cinese che contabilizza in solo (si fa per dire) 319 le vite spezzate durante gli scontri ma che si teme siano state molte di più.

Area d’influenza

La Bulgaria è stata per molti decenni la più impenetrabile delle nazioni del blocco comunista. Del suo leader, Todor ‘Tato’ Živkov, il dissidente Georgi Markov ebbe a dire: “Živkov ha servito l’Unione Sovietica più ardentemente di quanto abbiano fatto i leader sovietici stessi”. Markov fu poi assassinato a Londra nel 1978 avvelenato come in un film di James Bond da un proiettile di ricina sparato probabilmente da un ombrello modificato.

Una nazione rimasta nascosta anche musicalmente per decenni e che ha attinto soprattutto alla tradizione, incrocio di sonorità ottomane, slave, macedoni. Sonorità che orecchie attente hanno saputo comunque cogliere e riproporre come nel caso del coro femminile della radio di stato  scoperto dal produttore svizzero Marcel Cellier nel 1975 e oramai noto nel mondo come ‘Le Mystère des voix Bulgares’  (quel primo album fu poi ripubblicato nel 1986 dalla benemerita etichetta 4AD di Ivo Watts-Russell gettando un ponte con le voci femminili di quel dreampop che ha caratterizzato le uscite della 4AD).

Sonorità intercettate anche dalle nostre parti dagli Area di Demetrio Stratos, sempre attenti alle sonorità del bacino mediterraneo e dei paesi dell’est, che nella loro Luglio, Agosto, Settembre (Nero) incorporarono Krivo Horo, popolare brano in 11/8 della tradizione popolare macedone.

Il risveglio del Golem

“Ancor oggi, ogni notte, alle cinque, Franz Kafka ritorna a via Celetná a casa sua, con bombetta, vestito di nero. Ancor oggi, ogni notte, Jaroslav Hasek, in qualche taverna, proclama ai compagni di gozzoviglia che il radicalismo è dannoso e che il sano progresso si può raggiungere solo nell’obbedienza. Praga vive ancora nel segno di questi due scrittori, che meglio di altri hanno espresso la sua condanna senza rimedio, e perciò il suo malessere, il suo malumore, i ripieghi della sua astuzia, la sua finzione, la sua ironia carceraria”.

La “Praga magica di Angelo Maria Ripellino è popolata da una folla di personaggi: letterati, astronomi, rabbini, boia, un re che colleziona automi e si fa ritrarre scomposto in ortaggi e verzura. Una città fredda e misteriosa come misteriosa e clandestina è stata la scena musicale ceca. Scena che ha prodotto una perla come “Coniuncto”, ottimo LP di jazz-rock registrato nella primavera del 1970 dai Blue Effect in compagnia dei Jazz Q Praha e a pieno diritto inserito nella mitica lista dei Nurse With Wound. L’incontro tra i due gruppi si rivela una miscela altamente esplosiva. Uno squarcio aperto nella nebbia pronta a richiudersi in fretta quasi quanto l’apparizione del golem delle favole ebraiche.
“Ma le cose si fanno funeste, quando è il Golem, l’argilla imbecille, ad imbertonirsi. Odor di cunno risveglia anche il limo, dentro le brache dell’orco si accende la mostruosa candela. E che tetraggine gufesca, che sentore di apocalisse in questa libidine. Si chiami Esther o Golde o Mirjam o Abigail, la figlia civetta del rabbi desta le voglie del grosso mandrone di luto. È conseguenza delle sue brame lascive l’ansia che lo bistratta, di uscire dalla condizione d’automa, di avere un’anima umana”.

Il giardino che non c’è più

 

Cinque anni fa scrissi un pesantissimo post contro Chris Cornell che potete leggere sul mio vecchio blog .  Non rinnego in queste ore tragiche quanto scritto: l’amore non ricambiato rende folli, e i Soundgarden erano i miei eroi molto più di ogni altra band di Seattle. E dopo i Melvins i più sabbathiani del lotto (ovviamente nessuno potrebbe essere più sabbathiano dei Melvins!).

La notizia della morte di Cornell mi ha lasciato esterrefatto. Nella mia testa si sono sovrapposti un sacco di ricordi. Cose probabilmente minime ma dense di significati. Come quell’intervista che lessi tanti anni fa in cui Chris Cornell dichiarava di essersi tagliato i capelli per fare un dispetto ai discografici che vedevano nella sua lunga chioma la chiave del successo del gruppo.  RIP Chris!

 

L’abito non fa il monaco

“Se hai bellezza e nient’altro, hai più o meno la miglior cosa inventata da Dio”.
Il poeta e drammaturgo Robert Browning e sua moglie, la poetessa Elizabeth Barrett Browning, vissero a Firenze dal 1847 al 1861. Risalgono a questo periodo la maggior parte dei suoi monologhi drammatici, in particolare Fra Lippo Lippi, dedicato al grande pittore del quattrocento, monaco truffaldino e licenzioso.

E al monologo di Browning si ispirerà un trio norvegese, quando nel 1981 darà alle stampe il primo album ‘In silence’. La splendida copertina racchiude un album notturno, freddo, invernale, con i fantasmi dei Joy Division che appaiono e scompaiono in continuazione. Uno sprofondare traccia dopo traccia sotto una nevicata sempre più insistente e silenziosa.

‘In silence’ rimase una piccola gemma senza seguito. Campare di note non è facile e così da lì a poco un paio di membri del gruppo, diventato nel frattempo un quartetto, non sentendosela di lasciare il proprio lavoro per rischiare la carriera musicale si tirarono fuori dalla partita.

Il duo superstite s’incamminerà su una via più accessibile e pop. Brani come
“Shouldn’t have to be like that”, “Everytime I see you” e “Light and shade” saranno i loro maggiori successi commerciali elevandoli al ruolo di star nelle Filippine del dopo Marcos. Nel 1988 metteranno a segno sei sold out consecutivi a Manila. Quanto di più distante si possa immaginare dalle brume del paese dei fiordi e da quel loro ottimo esordio.