‘The Emotional Plague’ è un disco splendido, scoperto con almeno una decade di ritardo perché snobbato anche dai presunti alternativi dei miei stivali. Fu uno degli ultimi titoli licenziati dalla gloriosa Homestead Records che negli anni ottanta aveva per le mani band come Sonic Youth e Dinosaur Jr prima di chiudere i battenti nel 1996.
Il disco contiene un’ora di musica onirica e inquieta da mandare in loop per farsi riaprire ogni volta le piaghe dell’anima e rappresenta lo zenit compositivo e insieme il canto del cigno di un gruppo cazzone a cominciare da quella bislacca denominazione sociale, i ‘Supreme Dicks’, da Amherst, Massachusets, che impiegò quasi dieci anni ad affermarsi e moltissimo meno per far perdere le tracce. Come si conviene ai sogni dopotutto.