Il rivenditore di dischi mi guardò con grande perplessità quando gli chiesi il prezzo di quel vinile, trovato, bizzarrie dell’ordine alfabetico, dopo Marco Masini e prima di Mario Merola. Sulla copertina c’era la foto di un uomo in una vasca da bagno e l’LP non era prezzato. Il tipo mi chiese una cifra ridicola con l’aria sollevata di chi riesce a liberarsi finalmente di qualcosa di sgradevole.
Il disco era Stanze, l’esordio dei Massimo Volume, uscito nel 1993 prima del fondamentale Lungo i bordi. Ma in questo disco c’è già tutto, le storie recitate di Emidio Clementi, la chitarra di Egle Sommacal, la batteria di Vittoria Burattini, l’amore per la letteratua, con la citazione di Bukowski (L’amore è un cane che viene dall’inferno), il cinema (dal John Ford di In nome di Dio, alla fantascienza de Il giorno dei trifidi fino al Tarzan di Weissmuller ), l’omaggio a Faust’O Rossi (Cinque strade).