Gli uomini primitivi cominciarono a fare musica utilizzando conchiglie, pelli, legnetti e quant’altro gli offriva la natura circostante, costruirono i loro primi rudimentali strumenti. In maniera non troppo dissimile negli anni sessanta si cominciò a fare musica utilizzando i nuovi prodotti della neonata e imberbe elettronica. E i musicisti oltre che esecutori tornarono ad essere costruttori dei loro strumenti. Uno di questi fu, nel campo dell’avanguardia, l’americano Morton Subotnick. Alla sua “Silver apples of the moon” guardarono Simeon Coxe e Danny Taylor quando cercarono di applicare al rock la lezione appena appresa. Due dischi guarda caso sotto la sigla ‘Silver Apples’ che hanno lo stesso fascino antiquato e naif dei primi computer, quando per realizzarne uno potevano bastare due ragazzi occhialuti in un garage.