Non seguo gli AC/DC da secoli. Tempo fa mi fece sorridere la notizia che uno dei due fratelli Young, Malcolm, era stato sostituito da uno dei nipoti della loro numerosa famiglia di origini scozzesi trapiantata in Australia dagli anni ’50: forse l’inizio di successione ereditaria per una delle piú fortunate sigle del rock? E non sarebbe meglio vedere i nipotini piuttosto che nonno Angus in divisa da scolaretto?
Oggi ho appreso della morte di Malcolm e cosí é doveroso celebrare gli AC/DC: la sigla dei convertitori di corrente con quel mimaccioso fulmine nel mezzo era perfetto biglietto da visita di quel camion carico di elettricitá. Ricordo la cassetta del live di Donington, musica rozza, poco educata, quella che a volte ci vuole per cortocircuitare le orecchie e agitare le braccia.