1954. Sadako Sasaki è una bambina che sogna di correre. In seguito a un attacco di vertigini le viene diagnosticata la leucemia. Leucemia provocata dalla pioggia nera, le radiazioni liberate dall’esplosione nucleare sulla città di Hiroshima. Sono passati nove anni dal terribile evento ma gli effetti sono ancora devastanti.
Sadako passa quattordici mesi in ospedale. Costruisce gru di carta. Una antica tradizione dice che un desiderio sarà esaudito a chi riuscirà a costruire mille gru di carta. Sadako si aggrappa a quelle gru di carta per quei quattordici mesi di sofferenza e disperata speranza.
I Mono, gruppo post-rock giapponese, mezzo secolo dopo, nel 2004, chiuderanno l’album Walking cloud and deep red sky, flag fluttered and the sun shined con una delicata dedica alla storia di Sadako, A thousand paper cranes, episodio più malinconico del disco.
La vicenda di Sadako, cui è dedicata una statua nel parco della Pace di Hiroshima, sarà anche raccontata dallo scrittore Karl Bruckner nel libro Il gran sole di Hiroshima.