In questi giorni ricorre il ventottesimo anniversario delle proteste di piazza Tien An Men a Pechino.
L’immagine simbolo della protesta è quella dell’uomo che si parò davanti all’avanzata dei carrarmati. Quell’immagine fece subito il giro del mondo colpendo anche i due gruppi italiani più importanti dell’epoca, i Litfiba e i CCCP Fedeli alla Linea, entrambi reduci da due concerti tenuti in primavera in Unione Sovietica, a Mosca e a Leningrado. I fatti di Tien An Men ispirarono due canzoni: ‘Il vento’ , il cui testo gioca sulla facilotta assonanza con il dialettale ‘tieni a mente’, dei Litfiba e l’omonima Tien An Men, dai ritmi etno-industrial, per il gruppo reggiano. Sono passati ventotto anni e ancora nessuno conosce l’identità dell’uomo che si oppose all’avanzata dei carrarmati né quale sia stato il destino suo e di tanti altri giovani che manifestarono contro il reticente governo cinese che contabilizza in solo (si fa per dire) 319 le vite spezzate durante gli scontri ma che si teme siano state molte di più.
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