Un coro gospel americano che inneggia a Stalin: è successo davvero. Anno 1943. Il mondo in guerra. Bisognava scongiurare la minaccia nazista a tutti i costi e non si poteva andare tanto per il sottile nella scelta dei propri alleati foss’anche il dittatore georgiano. Nacque in quei giorni Stalin wasn’t stallin’, coro a cappella dei Golden Gate Jubilee Quartet, dove si tessono le lodi di Stalin.
“Stalin wasn’t stallin’ / When he told the beast of Berlin / That they’d never rest contented / Til they had driven him from the land / So he called the Yanks and English / And proceeded to extinguish / The Fuhrer and his vermin / This is how it all began“
Il brano fu ripreso da Robert Wyatt a inizio degli anni ’80 nel periodo di maggior coinvolgimento politico del musicista inglese, un impegno forte e sincero seppur di minore spessore artistico rispetto al resto della sua produzione. La cover del Golden Gate Jubilee Quartet fu prima edita su singolo e poi nella raccolta ‘Nothing can stop us’ dove l’unico inedito è la splendida ‘Born again cretin‘.